Gigiogigi
Deep white freebanfer
Sto per andare a dormire distrutto dopo la notte di ieri, breve e piena di pensieri, questo vuole solo essere un brainstorming per liberarmene, non me ne vogliate, spero che possa servire a qualcun altro oltre che a me.
Ore 19.30, nel mezzo della cena (noi sfizzeri ceniamo presto) suona il telefono: Franco, un amico di famiglia, non è tornato a casa dopo un'uscita al monte Bar, ridicolo panettone con capanna del CAS a ca. 1600m, vetta a 1812m e partenza per la salita a 20 minuti da Lugano. Un amico salito dopo di lui quando è ritornato ha visto l'auto ancora parcheggiata. Lo stesso amico durante la salita aveva notato una valanga (fenomeno che su questa montagna si verifica all'incirca ogni vent'anni) ma gli era sembrata roba vecchia. Sennonché soffiava un vento estremamente forte e quello era il versante sottovento. Ha provato a contattarlo ma il telefonino era a casa, spento (primo errore). Ha allarmato altri due amici che sono saliti con lui e hanno iniziato le ricerche, ma l'arva non dava nessun segnale, perché l'arva di Franco era a casa (secondo errore). Verso le 20.00 l'elicottero della Rega sorvolava la zona con il faro ma non trovava niente. Successivamente andava a recuperare un cane da valanghe che arrivava forse un'ora dopo. Per farla breve: Franco è stato travolto da una valanga mentre saliva, forse l'ha fatta partire lui (distacco a distanza), forse un altro escursionista con le racchette che lo precedeva. È rimasto sepolto sotto un metro di neve che al nostro arrivo era cemento, ma è riuscito a crearsi uno spazio per respirare e anche a liberare un braccio e sfilarsi lo zaino da cui ha anche potuto estrarre la borraccia, questo probabilmente grazie a una betulla che ha impedito che venisse trascinato a valle (sviluppo di circa 200m). Dieci ore dopo l'accaduto aveva un grado di ipotermia due. È stato ritrovato grazie a un cane da valanghe, che normalmente ha un'autonomia di quindici minuti, dopo due ore di ricerca. Se avesse avuto il telefonino o l'arva, l'avremmo ritrovato nel pomeriggio.
Conclusioni:
1. ho sempre pensato che nelle escursioni da solo l'arva servisse solo per il recupero della salma (era quello che pensavamo di andare a fare), non è così. Senza arva né telefonino l'unica altra opzione per essere ritrovati in tempi ragionevoli sono i cani. Ho parlato oggi con il capobase della Rega in Ticino e mi ha spiegato che la termocamera sotto le valanghe non funziona, mentre il rilevatore Recco (in dotazione alla Rega) rileva anche telefonini e altre apparecchiature elettroniche, addirittura il ferro delle lamine degli sci, ma funziona solo in situazioni favorevoli (manto di neve non troppo compresso e oggetto nella neve e non al suolo per una questione di "rimbalzo" delle onde elettromagnetiche).
2. ho sempre pensato che fosse impossibile rimanere sotto una valanga in quel posto, perché chi lo conosce sa bene che i 30° ci sono in pochissimi punti
3. ho letto di gente entusiasta del weekend in metri di polvere. Non c'ero e sono solo invidioso (forse), però alle volte la differenza tra il "non c'era pericolo" e l'"era da incoscienti" (come ovviamente tutti dicono di questo caso) è solo una questione di buona o cattiva sorte.
4. venerdì avevo pensato di andare in un altro bosco fitto molto bello, ma martedì un nostro conoscente aveva fatto partire mezza montagna pure lì
5. "solo gli stupidi non cambiano mai idea" (W. Churchill)
Ore 19.30, nel mezzo della cena (noi sfizzeri ceniamo presto) suona il telefono: Franco, un amico di famiglia, non è tornato a casa dopo un'uscita al monte Bar, ridicolo panettone con capanna del CAS a ca. 1600m, vetta a 1812m e partenza per la salita a 20 minuti da Lugano. Un amico salito dopo di lui quando è ritornato ha visto l'auto ancora parcheggiata. Lo stesso amico durante la salita aveva notato una valanga (fenomeno che su questa montagna si verifica all'incirca ogni vent'anni) ma gli era sembrata roba vecchia. Sennonché soffiava un vento estremamente forte e quello era il versante sottovento. Ha provato a contattarlo ma il telefonino era a casa, spento (primo errore). Ha allarmato altri due amici che sono saliti con lui e hanno iniziato le ricerche, ma l'arva non dava nessun segnale, perché l'arva di Franco era a casa (secondo errore). Verso le 20.00 l'elicottero della Rega sorvolava la zona con il faro ma non trovava niente. Successivamente andava a recuperare un cane da valanghe che arrivava forse un'ora dopo. Per farla breve: Franco è stato travolto da una valanga mentre saliva, forse l'ha fatta partire lui (distacco a distanza), forse un altro escursionista con le racchette che lo precedeva. È rimasto sepolto sotto un metro di neve che al nostro arrivo era cemento, ma è riuscito a crearsi uno spazio per respirare e anche a liberare un braccio e sfilarsi lo zaino da cui ha anche potuto estrarre la borraccia, questo probabilmente grazie a una betulla che ha impedito che venisse trascinato a valle (sviluppo di circa 200m). Dieci ore dopo l'accaduto aveva un grado di ipotermia due. È stato ritrovato grazie a un cane da valanghe, che normalmente ha un'autonomia di quindici minuti, dopo due ore di ricerca. Se avesse avuto il telefonino o l'arva, l'avremmo ritrovato nel pomeriggio.
Conclusioni:
1. ho sempre pensato che nelle escursioni da solo l'arva servisse solo per il recupero della salma (era quello che pensavamo di andare a fare), non è così. Senza arva né telefonino l'unica altra opzione per essere ritrovati in tempi ragionevoli sono i cani. Ho parlato oggi con il capobase della Rega in Ticino e mi ha spiegato che la termocamera sotto le valanghe non funziona, mentre il rilevatore Recco (in dotazione alla Rega) rileva anche telefonini e altre apparecchiature elettroniche, addirittura il ferro delle lamine degli sci, ma funziona solo in situazioni favorevoli (manto di neve non troppo compresso e oggetto nella neve e non al suolo per una questione di "rimbalzo" delle onde elettromagnetiche).
2. ho sempre pensato che fosse impossibile rimanere sotto una valanga in quel posto, perché chi lo conosce sa bene che i 30° ci sono in pochissimi punti
3. ho letto di gente entusiasta del weekend in metri di polvere. Non c'ero e sono solo invidioso (forse), però alle volte la differenza tra il "non c'era pericolo" e l'"era da incoscienti" (come ovviamente tutti dicono di questo caso) è solo una questione di buona o cattiva sorte.
4. venerdì avevo pensato di andare in un altro bosco fitto molto bello, ma martedì un nostro conoscente aveva fatto partire mezza montagna pure lì
5. "solo gli stupidi non cambiano mai idea" (W. Churchill)