A cavallo di 3 aree sciistiche, soprattutto in Marmolada - marzo 2023

daniered

Well-known member
Anche se il giro è avvenuto a cavallo di 3 aree sciistiche (Fassa, Arabba e Marmolada), lo metto sotto la Marmolada, vera metà di giornata di ieri.

Stavolta tutto fila liscio, c'è solo il quarto d'ora accademico di ritardo e alle 7 spaccate riusciamo a partire dalla Brianza. Il termometro è confortante, perchè segna 4-5 gradi, contro gli 8-9 del sabato precedente.

Non si può pretendere che il sabato mattina non ci siano intoppi e, fra pattuglie della stradale appostate con un autovelox appena fuori dalla galleria, un trattore che fa da safety car fra Cavalese e Predazzo e un incidente poco prima di Moena, sono più o meno le 10.30 quando parcheggiamo a Pozza. Anche qui la temperatura è inferiore a sabato scorso (9 gradi contro quasi 15) e quindi saliamo fiduciosi su per il Buffaure.

Non so se qui abbia nevicato fra lunedì e martedì, ma il panorama verso il fondovalle non è cambiato: è ormai primavera, anche se San Benedetto non ha ancora riportato la rondine sotto al tetto.

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Appena si timbra, la buona notizia: sul display appare "0 days left" e quindi non ci toccherà tornare a fare sci nautico un altro sabato, per esaurire i Superski days 😄

Fa un po' più freddo, il cielo è leggermente velato, ma c'è già la granita (non al chiringuito, ma per terra) allo sbarco dal Buffaure e la Vulcano è messa peggio di una settimana fa. Nella parte finale, il manto sta ormai raschiando il fondo del barile, con chiazze brune o grigiastre e qualche sassolino qua è là, che è meglio schivare.

La ripetiamo comunque una volta, perchè a sera sarà un devasto, e poi inseriamo nel navigatore la destinazione di giornata: Marmolada, località Malga Ciapela, provincia di Belluno.

Arrivati ai 2.500 m della sella Brunech, c'è un'altra novità rispetto a sabato scorso: non tira un filo d'aria, tanto che la mia fascetta stile Vacanze a Cortina e la mia felpa leggera da running invernale sotto la giacca a vento saranno più che sufficienti.

L'effetto sulla neve è però impressionante: sulla Vulcano, esposta al sole, è già granita che ti frena un po' e fa "schhhhh" quando ci passi sopra; sulle piste esposte meglio, tipo la Pala del Geiger o tutto il discesone del Ciampac, è invece soffice ma tutt'altro che leggera: per me più piacevole del marmo, ma nulla a che vedere con la neve della settimana bianca di fine gennaio. Una settimana fa, era marmorea quasi ovunque.

Tutto simile al Belvedere, sia sul versante fassano che scendendo verso Arabba. Sbarcati dall'Alpenrose, decidiamo di prendere una Carpazza, così da infilarci subito dentro una Fodòma. E' incredibilmente un formicaio brulicante di sciatori (ci sono in giro tanti sci club e infatti si vedono qua e là sciatori di buono o ottimo livello), ma c'è una bella notizia: per 3/4 della discesa, la neve è compatta, nè dura come il marmo, nè morbidosa come nelle piste fatte sinora. Solo il muro finale è più soffice, ma assolutamente non sfatto.

Si risale a Porta Vescovo con la funivia-proiettile, nel tratto in quota verso l'intermedia la neve è davvero bella e poi toccano le due seggiovie-lumaca per il passo Padon.

Come temuto, la bellissima e chilometrica discesa sino a Malga Ciapela (5.8 km, secondo il Gps), tutta esposta verso sud, si rivela una mezza via crucis: gobbe come sulla schiena dei cammelli, ma fatte di granita, sul muretto iniziale e nel tratto più impegnativo fra il Fedaia e la Capanna Bill; il Vinavil da lì sino alla partenza della funivia.

La buona notizia è che non c'è quasi nessuno ad aspettarla, si deve pazientare quasi una decina di minuti e si può infine salire verso la cima. I tre tronconi sono l'occasione per recitare un rosario e invocare San @missouri, protettore della neve farinosa e santo patrono di Obertauern 😄

Le nostre preghiere vengono accolte: la pista è quasi deserta e, soprattutto, dalla cima al Fedaia ci sarà una striscia ininterrotta di neve compatta e non a gobbe, che renderà il discesone piacevolissimo. Per gli amanti della neve più mossa, c'è ovviamente anche la striscia a leggeri mucchietti, comunque nulla di tragico.

Verso nord, i pendii sono ormai parecchio pelati dall'irraggiamento e solo in cima al Plan Marvel sopravvive una calotta degna del polo nord (vedasi la seconda foto panoramica). Miracoli del microclima pusterese ... oppure il panettone che sovrasta Brunico è in realtà un gigantesca centrale nucleare, che alimenta per tutto l'inverno migliaia di cannoni sparaneve 😄

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Il mio socio decide di spostarsi verso Arabba, io di ripetere una seconda Marmolada e ci ritroveremo poi sulla strada verso la val di Fassa.

Nulla di nuovo da segnalare, lungo la via del rientro: neve compatta scendendo verso Arabba, completamente sfatta fra il Pordoi e la Lezuo, morbida e godibile scendendo dal Belvedere a prendere la Cristiania.

Non frequentando molto la Fassa, non abbiamo ancora il polso dei tempi e alle 16.15 siamo già alla base della Pala del Geiger, per l'ultimo scollinamento. E' una pistina corta, di circa 800-900 m, ma ha sempre la neve più bella di tutta la val di Fassa e allora la ripetiamo due volte, prima di buttarci giù a capofitto (si fa per dire, viste le gobbe) verso Pozza .

In realtà, i 4-5 gradi in meno di temperatura hanno distrutto la pista meno di una settimana fa: l'unico tratto davvero devastato è quello in comune con la rientro "normale" (nulla, rispetto a una Amazzonia di Campiglio fatta al pomeriggio 😄), mentre la Vulcano è peggiorata solo di poco rispetto alla tarda mattinata. Non sembra la versione in bianco della Parigi - Dakar, ma ci sono solo gobbette piccole e praticabili, con una strisciata piallata e quasi continua da cima a fondo.

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Quando arriviamo giù, sono le 16.46, la Buffaure sta ancora girando, non hanno ancora messo le cuffiette protettive ai tornelli, ma l'uomo Del Monte dice "no" e quindi gli sci vengono appoggiati alla rastrelliera del vicino baretto, per un mega toast e uno strudel, prima di ripartire verso casa.

Anche sulla via del rientro, regime di safety car fra Cavalese ed Egna/Ora (un bus turistico svedese, sì proprio svedese!, che fa da tappo a una carovana di auto). Penso che loro adesso siano ancora per strada, noi invece arriviamo in Brianza verso le 21.10, dopo 3h20 di viaggio.

Vediamo se fare un ultimo blitz in Alta Valtellina, ma le Dolomiti al massimo ci rivedono quest'estate per un mini-trekking 😂

Ad ogni modo, 50 euri di Superskidays ben spesi: in circa 6 h, il GPS registrerà 57 km e 13.500 m di dsl di discesa.

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Senza strafare e con 3 sole levatacce la mattina, raggiunto un onesto 66° posto nella hall of fame dei possessori di biglietto da 8 giorni. Se solo non ci piacesse dormire al mattino e le nostre giornate non durassero 6 ore al massimo, la top 10 sarebbe stata a tiro. Ma i 693 km in 8 gg di un Michael Bischof o di uno Ziga Toric sarebbero stati davvero fuori tiro, anche a fare aprire gli impianti alle 6 di mattina 😂

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Ultima modifica:
Che bel reportage che mi ero perso! Se non ti secca gli dop "vita propria" per un bel reportage del marzo 2023 :)
Complimenti per le prestazioni 8giornaliere, più di 50 km al giorno!
 
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