In archivio una stagione invernale da dimenticare
Si è conclusa in tutte le stazioni sciistiche del nostro crinale un’annata anomala, caratterizzata da clima mite e pochissima neve. Al Cerreto aperture calate del 40%. Ma gli operatori non mollano: «Lavoriamo per l’anno prossimo»
APPENNINO – Stagione invernale da dimenticare per le stazioni sciistiche dell’Appennino reggiano: le giornate di apertura degli impianti, a causa della mancanza della neve, sono purtroppo diminuite drasticamente rispetto al passato con una notevole riduzione di turisti e appassionati. Il bilancio degli operatori turistici è quindi negativo per le ingenti perdite subite in questi mesi.
CERRETO LAGHI
Marco Giannarelli, direttore del comprensorio sciistico del Cerreto, ha spiegato che quest’inverno hanno aperto soltanto 61 giorni contro una media d’oltre cento delle annate precedenti, con un calo di presenze del 40%. Giannarelli ha sottolineato che la stagione sciistica 2015-2016 è stata disastrosa e sarà ricordata, per quanto riguarda il meteo, come una delle più anomale degli ultimi decenni: «È iniziata a dicembre nel peggiore dei modi (alta pressione per più di un mese con temperature sensibilmente elevate rispetto alla media) ed è terminata altrettanto malamente in aprile con le stesse condizioni avverse per il mantenimento del manto nevoso sulle piste e la pratica dello sci».
Tali condizioni hanno determinato parecchi disagi economici per la gestione con elevati costi fissi da sostenere ugualmente. Marco Giannarelli, il quale spera per la prossima annata in un maggiore coinvolgimento da parte di enti terzi, intende comunque ringraziare tutti gli utenti che hanno frequentato, nonostante le difficoltà meteorologiche, la stazione sciistica in particolare durante le festività di Pasqua. Giannarelli ha annunciato che la gestione s’impegnerà ugualmente come sempre ad attuare investimenti per nuovi progetti da realizzare nella prossima stagione e nell’immediato proporrà dei pacchetti promozionali per l’acquisto degli skipass in prevendita.
VENTASSO
Anche Claudio Malpeli, responsabile del comprensorio sciistico del Ventasso, ha riferito che la scarsità delle precipitazioni nevose ha molto penalizzato l’annata dato che le presenze sono crollate. Al Ventasso complessivamente hanno lavorato solo cinque weekend per un totale di dieci giorni, circa il 30% in meno rispetto alla media degli ultimi dieci anni: «Confermo – afferma Malpeli – che si chiude una stagione stranissima e anomala. Come gestori dobbiamo però continuare le nostre attività e nei prossimi mesi saremo già operativi per realizzare gli interventi di sistemazione e manutenzione nei nostri impianti».
FEBBIO
Enrico Bolondi, portavoce delle relazioni pubbliche per la stazione di Febbio, ha invece evidenziato che gli sciatori hanno affollato la frazione di Villa Minozzo quando le piste erano aperte, con sciatori arrivati da tante zone dell’Italia. Peccato che le nevicate siano state davvero poche. Ora a Febbio stanno però già lavorando per l’estate per organizzare tante iniziative per le famiglie.