visto anch'io in replica..
a me è piaciuto molto.. sicuramente come dice Teo, c'è stato un "cambio in corsa" dovuto agli eventi, ma io non l'ho trovato scarico di contenuti, anzi..
io l'ho visto come un omaggio alla popolazione sherpa, gente che svolge un lavoro prezioso e faticoso.. l'ho visto come il riconoscimento per tutti quegli sforzi di cui gli "occidentali" neanche si rendono conto.. il grosso del loro lavoro, oltre al prima ed al dopo spedizione, si concretizza durante la spedizione e soprattutto di notte, mentre gli uomini provenienti da Paperopoli dormono e sognano l'intaglio della pregevole tacca..
quell'anno, secondo me, ha rappresentato una svolta per il popolo sherpa, svolta caratterizzata da una forte presa di coscienza di loro stessi ed una spinta all'autodeterminazione che forse, e leviamo il forse, non si era mai vista prima.. il governo nepalese ha ascoltato la loro collera e, seppur di poco e non in maniera adeguata, ha comunque migliorato le loro condizioni e quelle dei parenti di coloro che hanno perso la vita svolgendo questa professione (per il governo molto redditizia)..
in quell'anno per volere degli sherpa, occidentali paganti e non, hanno dovuto annullare tutte le spedizioni.. l'anno successivo, causa terremoto (se la memoria non mi fa difetto), altre vite si sono spente, altri punti del percorso sono diventati eccessivamente pericolosi (lo sono sempre ma lo sono diventati ancor più), ed anche in questa occasione tutte le spedizioni sono state annullate.. di fatto, dalla tragedia degli sherpa (che venerano la montagna come un dio) più nessuno è salito sull'everest..
è come se la montagna, di fronte alla compulsiva ed incontrollata mercificazione, avesse detto basta..
guardando questo documentario sono venuto a conoscenza di un evento di cui mai avevo sentito parlare.. la rissa più alta della storia..
sembrerebbe che (almeno questo ho capito io) un occidentale, tra l'ultimo campo e la vetta, durante problematiche inerenti a manovre di salita, abbia dato del "rottoincu.lo" ad uno sherpa.. costui, essere umano giovane ma "scafato", abbastanza "occidentalizzato" (passatemi il termine), non timido e remissivo come magari poteva essere uno sherpa di una o due generazioni fa, si è molto risentito consumando una vera e propria aggressione, sfociata addirittura in tentato omicidio..
non che da noi sia un complimento, ma per la popolazione autoctona il sopracitato appellativo, rappresenta insulto gravissimo..
a quel punto ho pensato.. "ecco uno di quegli aneddoti riguardanti accadimenti avvenuti nella zona della morte di cui mai avremo conferme, mai più sapremo nulla, aleggeranno nella storia di questa montagna al confine tra fantasia e realtà".. no no..
ad un certo punto compaiono immagini del rientro al campo base e di Simone Moro (ebbene si, avete letto bene) che, rammaricato e disperato, chiede scusa ad uno sherpa che nel mentre gli rifila calci e pugni ben assestati andando più volte a segno.. alla fine il forte scalatore italiano viene allontanato dalla zona da altre persone mentre alcuni sherpa lanciano pietre..
voi lo sapevate ?