Ti odio! Volevo essere il primo a reportaggiarla...
Sono questi i più bei ed interessanti percorsi che sipossono fare secondo me in montagna. Saranno un po' insicirui in alcuni passaggi ma passeggiare senza folla e in ambienti dimenticati dal turismo non ha prezzo. Aggiungici che hanno anche un sapore storico e siamo oltre al top!
Grazie Blitz
anche per la cura e pazienza che ci metti per fare i dettagliati reportage!
grazie
Pensi si possa fare in giornata lasciando l'auto al Dibona? (oramai per i prossimi anni).
una mia guida da la partenza dal di bona (mette un'ora fino al giussani)
Per come leggo io la cartina si, è gestibile (anche se cercherei di arrivare in tempo alla funivia o un passaggio di nuovo al Dibona). Però la condizione dev'essere il passo sicuro (e quindi poche perdite di tempo per esitazioni) durante le parti più esposte o disagevoli della cengia. Altrimenti i tempi non si dilatano, si stra-dilatano!!
No no no fermi tutti, teoricamente è fattibile in giornata, ma vuol dire avere i tempi cosí stretti che se vi fermate a fare una pisciata in piú siete fregati.
Inoltre il giro è pesantissimo per le gambe già di suo, e farlo in giornata dal Dibona vuol dire caricarle con altri 500 m disl...
AZ
Le gambe vi servono fresche per stare in un tempo decente e poi per affrontare il canalone bastardo prima di Forc. Ra Ola.
È cosa saggia dormire al Giussani e partire la mattina freschi e con le gambe riposate, anche perché quando la stanchezza fisica si fa sentire arriva anche quella psicologica, e con lei le caxxate, che in un percorso del genere sono vietatissime: incappellarsi lungo la cengia o sul canalone di Ra Ola (o anche tra la forcella e il bivio del Formenton) non è lo stesso che incappellarsi dietro la stazione di Ra Vales, e 500 md in piú o in meno sulle gambe possono significare questo "spostamento geografico" delle caxxate
I l'ho fatto con passaggio per la cengia di Ball. Devo dire che alritorno fa un po' impressione e negli ultimi metri mi ero anche perso sulla placca ed ho dovuto scalare in discesa u npo'. Ma mi sembra che non sia più tosta della Paolina, di sicuroi tratti esposti sono molto molto più brevi, qui la salita:
http://www.skiforum.it/forum/showthread.php?t=61935 (l'ho fatta conla bici fino al Venezia), il tratto a piedi ho corsocome un disperato
guarda, il Pelmo ha sta lampadina che non si vuole accendere, "non sento il giro", e (soprattutto su giri del genere) se un giro "non lo sento" vuol dire che (magari solo una pippa mentale eh) è prematuro farlo
Questo è l'atteggiamento peggiore che si possa avere quando si va in montagna, soprattutto in certi posti.
Ma cosa stai dicendo???????? :shock: :shock: :shock:
questo è l' unico atteggiamento da tenere in certi posti, caxxo fai parti e vai allo sbaraglio?????
Quando fai certi giri devi studiare il giro e cercare piú relazioni che puoi, tra libri, riviste, blog, ecc. in modo da arrivare PREPARATO e conscio di tutto ciò che puoi trovare sul percorso, in modo da non farti prendere di sorpresa.
E poi ovviamente antenne come parabole della NASA, consapevolezza dei propri limiti, di dove puoi andare e dove no, e non voler prendere per il kulo la montagna.
E quando dico che SO, non è per arroganza o overconfidence, è solo perché mi sono studiato il percorso e valutato tutte le potenziali insidie che può presentare.
Non puoi MAI sapere esattamente a cosa vai incontro finché non lo provi
Una cosa e' certa. Chi va da solo - e lui lo fa quasi sempre - deve per forza di cose avere autocontrollo, capacità di valutazione e rinuncia, conoscenza preventiva (il più possibile) del percorso e delle alternative.
Certo che no Ste, ma come dice anche Mac puoi studiare e farti un' idea chiara di tutte le problematiche che potrebbero sorgere, e prevedere dei rimedi in anticipo. Poi è ovvio che se un branco di camosci ti tira un ghiaione intero in testa...
ma quello può capitare anche sul sentiero da bambini
e putroppo, qualche volta, quando lo stai provando è già troppo tardi per tornare indietro.
Quando parti devi avere già idea di tutto ciò a cui potresti andare incontro (cosa che a un certo punto ti viene automatica con l' esperienza) proprio per non farti trovare impreparato, e soprattutto mentre sei in movimento devi sempre avere chiara una via d' uscita (esempio semplice, una continua valutazione della possibilità di tornare sui propri passi.
Hai preso un rischio enorme (anche più di uno) e ne sei uscito sano e salvo. In parte può dipendere da quella che tu chiami preparazione, in parte t'è solo andata bene. Questo è quanto, che tu lo voglia riconoscere o no.
Fine.
ste, non voglio entrare nella diatriba, ma il rischio 0 in montagna non esiste, né mai esisterà.
Il rischio è minimizzato da tante cose, a cominciare dall'adeguatezza del percorso all'alpinista... le Vie Normali, le vie di cengia sono spesso selvagge e rischiose, ciò non vuol dire che CHIUNQUE lo affronti sia uno sprovveduto o folle.
Con la tua logica, non esisterebbero persone in grado di salire certe montagne... non esisterebbero John Ball, Paul Grohmann o altri, che dici?
Non sono molto d'accordo. Prima di tutto le foto spesso ingannano e - lo dico anche per esperienza personale - a volte alcuni passaggi sembrano molto più esposti e pericolosi in foto di quanto lo siano in realtà, quindi occhio a dare giudizi affrettati.
Ma poi Blitz è tutt'altro che sprovveduto o presuntuoso: ha studiato questo itinerario per anni, ha cercato ogni tipo di informazione sui passaggi più difficili o sulla fattibilità dell'itinerario, ha già dimostrato in precedenza - a noi ed a se stesso - che cosa sia in grado di fare, e non credo che sarebbe stato così folle da affrontare un punto se lo avesse giudicato oltre le sue possibilità.
Secondo me in questo caso non è "grazie a un colpo di c..o" che ce l'ha fatta, ma sarebbe stato "un colpo di sf1ga" se gli fosse accaduto qualcosa.
In base al tuo ragionamento nessuno sarebbe autorizzato a percorrere la cengia Paolina o a salire - che so - sul Pelmo?
Qua ti hanno risposto perfettamente mad e Jagar...
Guarda che lo so benissimo di aver preso dei rischi, e sarei un coxxione se non lo sapessi. Se non volevo correre rischi me ne restavo a casa. Il rischio zero non esiste, è la piú grande cagata inventata dalla nostra società del 100% safe.
Una parte importantissima (troppo spesso trascurata) dell' andare per monti (dal sentierino da nonne & bambini alla via di sesto grado) è la valutazione dei rischi e la loro minimizzazione, cosa che si può ottenere con l' esperienza (arrivi ad un certo punto che leggi mezza paginetta su un percorso e hai già chiaro in testa i vari rischi che si possono presentare) e con lo studio del percorso da tutte le fonti possibili. Poi ovvio che la percentuale di imponderabile c' è sempre...
(es. il famoso branco di camosci che ti tira la montagna in testa)
Ripeto, se son tornato non è che mi è andata bene, ma ho fatto di tutto per farla andare bene.
L'idea, il modo, le particolarità che traspaiono dal modo di andare in montagna di blitz non sono consuete, e' evidente. Anche per questo piacciono molto quando ce le trasferisce con grande costanza ed empatia.
Però lui ha chiaramente trovato il suo equilibrio e non è corretto giudicarne alcuni aspetti. È invece comprensibile che gli possano venire poste diverse domande (domande, ripeto), alle quali mi pare abbia sempre risposto con grande disponibilità anche se magari "scomode".
Thx :wink:
Se posso muovere una critica a Blitz è quella di uscire da solo: nella mia filosofia di montagna, da soli si va solo al cesso. Ma è anche vero che il mondo è bello perché è vario, io la penso così ma di fatto e se uno se la sente per me può andar da solo dove vuole.
Guarda, so benissimo che non bisognerebbe muoversi da soli, ma alla fine...
A marzo un mio amico, tecnico CNSAS e allievo nel SAGF (Guardia di Finanza) ha fatto un' uscita skialp con 3 amici, di cui 2 compagni di stazione CNSAS e uno non ancora nel soccorso ma prossimo ad entrarci... è partita una valanga a lastroni, e essere in 4 non gli è servito a nulla
...
e poi comunque le emozioni che provo quando vado in solitaria non sono mai riuscito a provarle le poche volte che mi sono mosso in compagnia, quando vai in solitaria è una cosa estremamente intima, quasi scavi dentro te stesso tirando fuori il meglio ed il peggio di te, non so come spiegarlo perché è difficile...
aggiungi poi che quando vado a camminare è anche una fuga dallo stress e dal casino, dopotutto tra una serata in disco e l' altra ci sta anche un po' di silenzio
Poi oggettivamente Blitz farebbe fatica a trovare un compagno per diversi motivi: lunghezza trekking, tipologia dei percorsi, FREQUENZA DELLE USCITE!!!
:shock::shock::shock:
AZ
AZ
....comunque giusto blitz, la prossima volta resta a casa!!
ci sto pensando